Sostengno a distanza “União da Vitória” - comunità di União da Vitória-Paranà (ora a Paranaguà)

 

Sostegno a distanza trasferito a "Paranaguà"

 

Sostegno a distanza “União da Vitória”
Istituto “Suore delle Poverelle Missioni”, di Bergamo

 

Il Paraná è il quinto Stato più ricco del Brasile, dopo San Paolo, Rio de Janeiro, Minas Gerais e Rio Grande do Sul.  Confina a nord con lo Stato di San Paolo e lo Stato del Mato Grosso do Sul, a sud con quello di Santa Catarina. Ad est termina sull'Oceano Atlantico con il porto più importante della regione sud del Brasile, Paranaguà. All'estremo ovest confina con il Paraguay, diviso dal fiume Paranà e l’Argentina,  diviso dal fiume Iguazù, famoso per le sue cascate.
La capitale è Curitiba.
Il Paraná è formato da uno stretto piano sul litorale, la catena montuosa del mare (Serra do Mar) e gli altopiani e catene montuose dell’est-Sudest. Dopo la depressione periferica, nel centro-est dello Stato, si innalzano gli altopiani del Bacino del Paraná. I fiumi del bacino idrografico del fiume Paraná raccolgono quasi tutta l'acqua dello Stato. I principali fiumi sono, oltre al proprio Paranà, il Paranapanema, l’Iguazù, l’Ivaì e il Piquiri.
União da Vitória è un comune e una città dello Stato del Paranà  nel sud del Brasile. Al 2008 possedeva una popolazione di 53.048 abitanti

Gli aiuti vanno ad un progetto di sostegno a distanza promosso da alcune suore italiane che, dal 1989, si sono trasferite a Paranà, città dell'Argentina nord orientale, capoluogo della provincia di Entre Ríos, sul rio Paraná, di fronte a Santa Fe, in Brasile, dove vivono a contatto con le popolazioni delle favelas, ne condividono le difficoltà e si adoperano per curare ed istruire i più poveri. La Congregazione delle Suore delle Poverelle Missioni  fu fondato a Bergamo  nel 1869 dal Beato don Luigi Palazzolo e da madre Teresa Gabrieli. Nel 1952, nell’ospedale di Kikwit nella Repubblica Democratica del Congo (dove tra la fine di aprile e la fine di maggio del 1995 persero la vita, per un’epidemia del virus Ebola, sei consorelle), prese il via l’attività missionaria delle suore, poi negli anni seguenti nacquero nuove comunità: nel 1974, in Costa d’Avorio con sei missioni; nel 1983, in Malawi con cinque missioni più una casa di formazione; nel 1989, in Brasile con tre missioni, nel 1998, in Kenya con due missioni e a Burkina Faso, con una missione. Scopo principale delle suore era ed è rivolto a garantire ai bambini più poveri e agli ammalati beni primari come alimenti, medicinali, vestiario, istruzione e educazione.

Nella missione brasiliana di União da Vitória, una cittadina situata in un contesto di campagna a sud dello Stato del Paranà, la congregazione delle suore si prende cura di casi veramente delicati e gravi, bimbi gravemente denutriti, figli di famiglie numerose, pronti per essere “regalati” a qualcuno dalle loro mamme disperate perché impossibilitate a provvedere al loro sostentamento. La situazione è resa ancora più drammatica perché, oltre alla fame, dominano i narco trafficanti e la guerriglia.

La parrocchia, dove è inserita la comunità delle Poverelle, è suddivisa in 15 capelas (succursali), ogni capelas ha la propria chiesetta con vicino un capannone polivalente usato per feste, riunioni, incontri vari. La comunità ha trovato inizialmente la sua collocazione in due casette di legno ai margini del bairro Sao Joakim. All’inizio il servizio era rivolto ad adolescenti - giovani in stato di gravidanza, alla cura della nascita dei figli e al reinserimento della giovane mamma nella famiglia d’origine. Successivamente l’urgenza si è spostata all’accoglienza e cura dei bambini appartenenti a famiglie povere.

Le piccole suore, che hanno messo la propria vita al servizio di creature sfortunate, non conoscono soste alla missione dove operano, e spesso vengono aiutate anche da medici volontari che tentano di curare gratuitamente quanti giungono lì. Alcune suore si stanno specializzando anche in attività di primo soccorso. Spesso la loro macchina si trasforma in ambulanza, quando sono costrette a trasportare in ospedale i casi più gravi.

Nella Missione delle suore delle Poverelle vivono 30 bambini abbandonati e trovare latte fresco è un problema quotidiano. I bambini che usufruiscono della mensa della missione raggiungono, e a volte superano, i 140. Alla Missione tutti danno una mano anche i piccoli ospiti quando non hanno lezione e l’affetto non manca mai per nessuno, se ne dispensa in quantità, perché è la migliore medicina per curare ferite profonde e a volte difficili da guarire.

 In questi anni, in collaborazione con i leaders locali (avviando un programma che allea Chiesa e Stato), le suore animano la Pastorale della criança (dei bambini), in particolare quella giovanile, perché alla missione giungono anche giovani che vogliono compiere un cammino di fede.
Promuovono corsi di sanità e prevenzione, di cucina e igiene della casa, visita alle madri incinte, controllo dei neonati e degli anziani, sensibilizzazione e responsabilizzazione delle madri, sostegno economico.

Alcuni bambini sono seguiti in centri di recupero nutrizionale per bambini denutriti (da 0 a 6 anni). A causa della povertà (urbana ma anche rurale) la denutrizione è un fenomeno estremamente diffuso in Brasile e colpisce decine di migliaia di bambini. Particolare importanza è data ai rapporti con le famiglie. Gli educatori compiono periodiche visite presso le famiglie dei ragazzi. In varie situazioni per i ragazzi più grandi si provvede ad un accompagnamento scolastico e a corsi di formazione professionale.

Per realizzare l’effettivo miglioramento delle condizioni generali della popolazione brasiliana, della vastissima regione nordestina, è necessario un cambiamento politico forte, ma nell’attesa che questo si realizzi il contributo delle suore e di altri gruppi religiosi e laici rappresenta l’unica vera ancora di salvezza per quanti vivono in condizioni inimmaginabili per noi. È solo grazie alla sensibilità e alla generosità di coloro che contribuiscono materialmente con delle donazioni che è possibile realizzare delle iniziative che, benché modeste, sono vitali per gli abitanti di queste zone.  
Chi aderirà a questo progetto di sostegno a distanza sarà abbinato direttamente ad un bambino/a, e riceverà una foto con i dati del minore e annualmente, direttamente dalla responsabile del progetto, sarà aggiornato sui progressi conseguiti.

 

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